CD: DA SUD IDEE PER L’ITALIA E PER LA BASILICATA DEL FUTURO
Un Sud che, fra il 2008 e il 2014, ha perso – nei calcoli della Svimez – il 13% del Pil reale, contro il -8,7% nazionale, non può accontentarsi di generiche e miracoliste soluzioni come il Masterplan annunciato dal Governo Renzi e tutto ancora da esplicitare. E’ questo il messaggio che parte dalla festa nazionale del Cd a Siderno, dal titolo “Riforme, diamo la carica al Paese, da Sud idee per l’Italia”. Al primo degli incontri previsti in serata hanno partecipato i consiglieri regionale Nicola Benedetto e provinciale di Matera Rossana Florio e il presidente della Regione Marcello Pittella, oltre ai dirigenti ed esponenti lucani del partito.
“La scelta di Siderno ha un alto valore simbolico – spiega il leader Bruno Tabacci – Si tratta di una località amministrata dal centrosinistra e guidata da un sindaco esperto e importante per la Calabria, ma soprattutto è un paese simbolo del nostro profondo Sud che ha assoluto bisogno di trovare anch’esso la via della crescita e di non essere lasciato indietro”.
Per il Cd la priorità è invertire la tendenza, latente, a rimuovere il problema del Mezzogiorno e mettere il Sud al centro della politica economica nazionale, chiamando a raccolta tutti gli attori istituzionali, i corpi intermedi e la stessa società civile, all’insegna di un progetto complessivo capace di sciogliere i nodi strutturali dell’economia meridionale. I problemi del Mezzogiorno sono in larga gli stessi delle restanti parti del Paese, ciò che varia è soprattutto l’intensità: la carente cultura della legalità; la lentezza della giustizia civile e penale; il gap infrastrutturale; l’inefficienza degli apparati amministrativi; il cattivo uso e la scarsità delle risorse destinate alla ricerca, alla formazione e all’innovazione tecnologica; il peso dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa e criminale; le prassi clientelari e d’intermediazione affaristica; la scarsa qualità di servizi pubblici fondamentali, quali la sanità, l’istruzione e trasporti. In questo contesto, fino ad oggi è mancata la determinazione delle istituzioni politiche, tanto nazionali che locali, nel perseguire gli obiettivi di crescita del Mezzogiorno. Ciò nonostante siano state intraprese alcune iniziative positive, come lo sblocco dei fondi nazionali per le infrastrutture, la riprogrammazione su alcuni obiettivi prioritari dei fondi strutturali europei e l’adozione del Piano per la povertà.
Al contempo, bisogna perfezionare il processo già avviato di concentrazione delle risorse dei fondi strutturali su obiettivi prioritari e va garantito il totale utilizzo dei fondi europei, incrementando la qualità e l’efficacia della spesa anche attraverso l’utilizzo d’indicatori di risultato e la responsabilizzazione dei titolari della spesa, senza escludere l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte dello Stato in caso inefficienze gestionali a livello territoriale. Per il taglio Ires al Sud spunta l’ipotesi di un vincolo agli investimenti. In particolare, si starebbe ragionando su un taglio fiscale dall’attuale 27,5% al 20%, per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, regioni individuate dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020.
Per Rossana Florio, consigliere provinciale di Matera, “Matera si è imposta da tempo come simbolo di un Sud che può farcela con le proprie risorse culturali e turistiche, storico-monumentali, ambientali ed enogastronomiche. Ma non per questo il Governo deve rinunciare agli investimenti specie per le infrastrutture che devono garantire l’arrivo dei turisti a Matera. La presenza a Siderno del presidente Pittella – aggiunge – è certamente un segnale importante di riconoscimento della qualità progettuale che esprimiamo e che siamo certi si tradurrà a breve all’atto del superamento dell’attuale giunta dei tecnici e dell’allargamento delle responsabilità politiche nel nuovo Governo regionale”.
FONTE AGR
“La scelta di Siderno ha un alto valore simbolico – spiega il leader Bruno Tabacci – Si tratta di una località amministrata dal centrosinistra e guidata da un sindaco esperto e importante per la Calabria, ma soprattutto è un paese simbolo del nostro profondo Sud che ha assoluto bisogno di trovare anch’esso la via della crescita e di non essere lasciato indietro”.
Per il Cd la priorità è invertire la tendenza, latente, a rimuovere il problema del Mezzogiorno e mettere il Sud al centro della politica economica nazionale, chiamando a raccolta tutti gli attori istituzionali, i corpi intermedi e la stessa società civile, all’insegna di un progetto complessivo capace di sciogliere i nodi strutturali dell’economia meridionale. I problemi del Mezzogiorno sono in larga gli stessi delle restanti parti del Paese, ciò che varia è soprattutto l’intensità: la carente cultura della legalità; la lentezza della giustizia civile e penale; il gap infrastrutturale; l’inefficienza degli apparati amministrativi; il cattivo uso e la scarsità delle risorse destinate alla ricerca, alla formazione e all’innovazione tecnologica; il peso dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa e criminale; le prassi clientelari e d’intermediazione affaristica; la scarsa qualità di servizi pubblici fondamentali, quali la sanità, l’istruzione e trasporti. In questo contesto, fino ad oggi è mancata la determinazione delle istituzioni politiche, tanto nazionali che locali, nel perseguire gli obiettivi di crescita del Mezzogiorno. Ciò nonostante siano state intraprese alcune iniziative positive, come lo sblocco dei fondi nazionali per le infrastrutture, la riprogrammazione su alcuni obiettivi prioritari dei fondi strutturali europei e l’adozione del Piano per la povertà.
Al contempo, bisogna perfezionare il processo già avviato di concentrazione delle risorse dei fondi strutturali su obiettivi prioritari e va garantito il totale utilizzo dei fondi europei, incrementando la qualità e l’efficacia della spesa anche attraverso l’utilizzo d’indicatori di risultato e la responsabilizzazione dei titolari della spesa, senza escludere l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte dello Stato in caso inefficienze gestionali a livello territoriale. Per il taglio Ires al Sud spunta l’ipotesi di un vincolo agli investimenti. In particolare, si starebbe ragionando su un taglio fiscale dall’attuale 27,5% al 20%, per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, regioni individuate dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020.
Per Rossana Florio, consigliere provinciale di Matera, “Matera si è imposta da tempo come simbolo di un Sud che può farcela con le proprie risorse culturali e turistiche, storico-monumentali, ambientali ed enogastronomiche. Ma non per questo il Governo deve rinunciare agli investimenti specie per le infrastrutture che devono garantire l’arrivo dei turisti a Matera. La presenza a Siderno del presidente Pittella – aggiunge – è certamente un segnale importante di riconoscimento della qualità progettuale che esprimiamo e che siamo certi si tradurrà a breve all’atto del superamento dell’attuale giunta dei tecnici e dell’allargamento delle responsabilità politiche nel nuovo Governo regionale”.
FONTE AGR
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