Ottiene voti falsificando 162 accertamenti di handicap: nei guai politico siciliano
I carabinieri del
Nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani e della locale
compagnia stanno notificando l’avviso di conclusione delle indagini
preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica di Trapani nei confronti
di 28 indagati, tra medici, assistenti socio-sanitari,
membri delle Commissioni Mediche per l’Accertamento dell’Invalidità Civile e
delle Commissioni mediche per l’accertamento dell’Handicap dell’INPS-Ufficio
di Trapani-, poiché ritenuti responsabili dei reati di falsità
materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti
pubblici.
L’indagine, coordinata dalla
Procura della Repubblica di Trapani, rappresenta la prosecuzione dell’operazione Artemisia nella
quale, il 21 marzo 2019, i carabinieri del comando provinciale di Trapani
hanno arrestato 27 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo,
di corruzione, concussione, traffico di influenze
illecite, peculato, truffa aggravata, falsità
materiale, falsità ideologica, rivelazione ed
utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso
d’ufficio ed associazione a delinquere segreta
finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. Altri 5
indagati sono stati destinatari alla misura cautelare del divieto
di dimora.
Le indagini all’epoca svolte
avevano permesso di accertare che Giovanni Lo Sciuto, ex Deputato
Regionale, aveva creato uno stabile accordo corruttivo con Rosario
Orlando– già responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS e poi
collaboratore esterno dello stesso ente come medico rappresentante di categoria
in seno alle commissioni invalidità civili- che riusciva a corrompere,
attraverso regalie ed altre utilità.
Da Orlando, inoltre,
l’ex deputato regionale otteneva la concessione di
numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti
previsti dalla legge, a favore di persone da lui segnalate, garantendosi così
l’ampliamento della base di voti per le varie tornate
elettorali.
Le attività, di natura
tecnica e riscontro documentale, hanno permesso di accertare che, in
almeno 162 casi, le commissioni di riconoscimento di invalidità
civile e accertamento dell’handicap non erano composte secondo
quanto previsto dalla legge, che non venivano eseguiti i dovuti
accertamenti sugli aspiranti beneficiari, ma che, tuttavia, i
componenti apponevano la propria firma ad attestazione di accertamenti medico
legali mai svolti.
Gli elementi indiziari,
raccolti dalle telecamere e microspie dei carabinieri, sono
stati avvalorati dall’analisi comparativa della documentazione
acquisita nel marzo del 2019, durante l’esecuzione dell’operazione Artemisia,
presso gli Uffici dell’ente previdenziale.
L’attività investigativa in
parola ha consentito di accertare numerosi casi di irregolarità sia nella
composizione reale delle commissioni sia nella successiva formalizzazione su
referto; la constatazione circa la ripetitività di tali
comportamenti ha permesso di inquadrare tali condotte in una cornice
sistemica e di abitualità nonché di prassi consolidata.
Infatti, nei ben 162
casi sono state rilevate palesi falsità nella
redazione dei verbali di Commissione in ordine alla dichiarata -ma non
effettiva- presenza di uno o più componenti della stessa, come previsti dalla
legge.
Ambito maggiormente
interessato, per il numero dei casi riscontrati, a tali prassi irregolari si è
rivelato quello relativo al riconoscimento dell’Handicap. In tale contesto,
infatti, è stata accertata persino l’assenza dello stesso operatore
sociale, ovvero l’unico professionista deputato al riconoscimento del
beneficio da parte dell’ente.
I
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